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25 novembre 2016: riflessione sulla violenza di genere.

  24 11 2016

La serata sarà aperta dalla Presidente della Commissione comunale per le pari opportunità ed equità di genere Donatella Arzedi e dalla presentazione del film Bullied to death da parte di Massimo Atzori. Seguirà la proiezione della pellicola che è inserita nella rassegna cinematografica Monumenti al cinema, organizzata dal Comune.

Ambientato tra Cagliari, Sinnai e Ussana, il film del 2016 del regista cagliaritano Giovanni Coda prende spunto dalla vera storia del giovane Jamey, quattordicenne americano suicidatosi nel 2011 dopo i ripetuti atti di bullismo cui veniva sottoposto, in seguito al suo coming out, a scuola e sul web. Alla storia di Jamey si legano le storie di giovani gay, lesbiche e trans uccisi o indotti al suicidio in diverse parti del mondo. Il 17 maggio 2071 a sessant’anni dalla morte del giovane, durante la giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, un gruppo di artisti si ritrova unito in una performance commemorativa.

Il dibattito, che seguirà la proiezione del film, metterà a confronto sul tema della violenza di genere il Sindaco di Oristano Guido Tendas, l’Assessore alla Cultura Maria Obinu, il regista Giovanni Coda, il critico d’arte Ivo Serafino Fenu, lo psichiatra Piergiorgio Salis, l’operatore del SERD Fabrizio Floris, una rappresentante del Centro Antiviolenza, la Commissione Pari Oppurtunità ed Equità di Genere del Comune di Oristano e il pubblico.

Giovanni Coda è un regista, videoartista e fotografo cagliaritano. Dopo l’esordio letterario e teatrale, nel 1996 fonda il V-art (Festival Internazionale Immagine d’Autore), festival di cortometraggi con particolare attenzione alla video arte, che avrà come giurati artisti e critici del calibro di Gianni Toti, Enrico Ghezzi e Leonardo Carrano. Nel 2005 cura la Rassegna audiovisiva del Festival di Musica Elettroacustica “Confluencias” di Huelva. Dal 2003 è curatore della sezione audiovisiva del Festival “Incanti” Teatro di figura e altre sperimentazioni di Torino. È autore di installazioni di fotografia e videoarte in musei e mostre internazionali tra cui la Biennale di videoarte a Venezia e Milano, l’Ayoama University di Tokyo, il Watermans Arts Centre di Londra, la Maison d’Italie a Parigi, il Museo Reina Sofia di Madrid, il Teatro Vittorio di Roma e altri. Vanta una vasta lista di opere di fotografia, pittura, arte elettronica e performance premiate in Italia e all’estero. Dalla sua filmografia L’Ombra del Ricordo (1996), Il passeggero (1998), Serafina (2002), Big Talk (2005), Brighteness (2012). Nel 2013 realizza il suo primo lungometraggio, Il rosa nudo, ispirato alla vita di Pierre Seel, deportato in un campo di concentramento all’età di 17 anni poiché schedato come omosessuale. Il film, che vanta più di venti selezioni ufficiali in festival di tutto il mondo, si è aggiudicato (tra i tanti) il premio per il miglior lungometraggio al Social Justice Film Festival 2013 di Seattle, il premio Film For Peace Award al Gothenburg Indie Film Fest 2014, il Best International Film Award al 15° Melbourne Underground Film Festival (MUFF) 2014, il Gold Award al Documentary & Short International Movie Award 2014, Jakarta, Indonesia.